domenica 15 marzo 2009

Siamo tutti cittadini del mondo


Ieri sera ho fatto un'esperienza indimenticabile. Una nostra socia, Zighereda Tesfamariam, presidente dell'associazione Donne nel mondo, mi ha invitata alla loro ormai tradizionale serata celebrativa della festa della donna.
Ci sono andata con la mia famiglia: il mio compagno e i miei due figli. Mio figlio brontolava: "Sarà di sicuro una serata noiosissima, preferirei starmene davanti alla tv".
Siamo entrati in una sala coloratissima, piena di persone di tante nazionalità e culture diverse, tanti vestiti tradizionali colorati. Zighy poi ci ha detto che erano presenti persone di ben 22 nazionalità!
Al tavolo, persone che subito ci hanno sorriso e hanno cominciato a parlare con noi come se ci conoscessero da sempre. Una coppia modenese ed un'insegnante argentina.
Dopo il saluto degli assessori, abbiamo ascoltato la testimonianza di Thomas McCarty, presidente dell'associazione dei ghanesi a Modena. Thomas ci ha raccontato di quante persone come Zighy e lui lavorano per costruire una società migliore per i nostri figli e di come, mai come in questo periodo, gli stranieri si siano trovati male nel nostro paese: tutti i discorsi sulla sicurezza sembrano essere legati alla presenza di stranieri in Italia. Ma è chiaro che la mafia, la criminalità, la corruzione, non l'hanno portata in Italia gli immigrati. Thomas ha l'impressione che il Governo italiano si comporti come un contadino che semina, semina, semina... ma non raccoglie mai. Si fanno entrare migliaia di immigrati, si fanno sanatorie, e poi? Cosa ne fai di tutta questa gente? Non vengono sfruttati come ricchezza. In altri paesi ci sono medici, insegnanti, professionisti stranieri. Qui facciamo fatica ad accettarli come vicini!
Dopo Thomas, un'affascinante spettacolo di danze africane, veramente emozionante. Il ritmo dei tamburi si combina con il battito del cuore, accelerando quest'ultimo per l'emozione. Sette donne hanno ballato come non avevamo mai visto: mio figlio non era affatto annoiato!
E poi scenette, interventi brevi e interessanti dei rappresentanti della Casa delle Culture, insegnanti e ragazzi che ci hanno raccontato del lavoro che l'associazione di Zighy fa negli istituti Selmi e Cattaneo, una sfilata di costumi dei diversi paesi, canzoni napoletane.
A metà serata è stata servita la cena: un buonissimo risotto, un piatto eritreo con carne molto piccante ed un purè di ceci servito su una sorta di crèpe spessa; un contorno di verdure, dolci, banana fritta e thé marocchino.
Ogni tanto Zighy saliva sul palco e accennava una danza, a volte con un uomo, a volte con una donna anziana, con questo modo di ballare così semplice che hanno loro, eppure così comunicativo.
Purtroppo siamo dovuti andar via prima della fine della serata. Volevo pagare io, ma il mio compagno, come al solito, non me lo ha permesso. La ragazza, credo nigeriana, con un bellissimo vestito giallo, mi avvicina e mi dice "Quando abbiamo un uomo che ci accompagna, dobbiamo lasciarlo fare": solidarietà femminile. Quella ragazza non la conoscevo, eppure so che avrei potuto parlare con lei delle ore.
In quell'ambiente ci siamo sentiti tutti accolti, accettati per quello che siamo, senza bisogno di titoli, gradi, categorie, solo per il fatto di essere tutti cittadini della stessa terra. E' una sensazione meravigliosa e liberatoria.
Grazie Zighy per la splendida serata e per tutto quello che fai per portare agli altri questa ricchezza!

1 commento:

  1. Nel passato (ma non solo!) l'incontro con le differenze ha prodotto la schiavitù, la persecuzione, lo sfruttamento. "E' ora di finirla" sembra gridare questo post.
    Elena135

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